Trattamento dell’acqua della piscina

L’obiettivo principale del trattamento dell’acqua della piscina è il mantenimento di condizioni sicure e gradevoli per la balneazione è, che si prefigge di:

  • mantenere l’acqua priva di batteri patogeni dannosi.
  • contrastare la formazione di alghe.
  • garantire ai bagnanti un’acqua non tossica e non irritante.
  • evitare la formazione di odori o sapori sgradevoli dell’acqua.
  • prevenire la corrosione del bordo, dell’impianto e delle apparecchiature della piscina.
  • impedire la formazione del calcare nella piscina e nelle tubazioni.

Lo schema illustra in maniera semplice le operazioni da svolgere nella piscina, tenendo conto dell’ampia varietà dei trattamenti attualmente disponibili:

Volume del flusso d’acqua e tempo di ricircolo

Le piscine possono presentare diversi gradi di inquinamento. In genere nelle piscine con profondità ridotta e in quelle con un’alta concentrazione di bagnanti si riscontra una più alta presenza di inquinanti al metro cubo, così come una piscina all’aperto è soggetta ad un inquinamento di superficie maggiore rispetto ad una piscina coperta.

Per tempo di ricircolo si intende il tempo necessario affinché l’intero volume di acqua contenuto nella piscina passi attraverso l’impianto di filtrazione e si calcola con la seguente formula:

                                                Capacità  della  piscina  in m³
Tempo di ricircolo in ore = —————————————–                                                                                                                          Velocità di filtrazione in m³/h

La velocità di filtrazione indica il quantitativo di acqua che raggiunge un determinato grado di chiarificazione (indicativamente inferiore a 10 micron o a 0,01 mm) in un arco di tempo ben preciso. Alla luce di ciò, ogni tipologia di piscina necessita di un adeguato filtro che permetta un tempo di ricircolo soddisfacente.

In linea di massima, i tempi di ricircolo per ogni tipo di piscina sono riportati di seguito:

  • 30 min – 1 ora Piscine per bambini e piscinette con acquascivolo – piscine per idroterapia
  • 30 min – 1,5 ore Piscine per corsi di nuoto e fitness.
  • 10 min – 45 min Piscine per il tempo libero fino a 0,5 m di profondità.
  • 30 min – 1,25 ore Piscine per il tempo libero da 0,5 a 1 m di profondità-
  • 1 – 2 ore Piscine per il tempo libero da 1 m a 1,5 m di profondità.
  • 1 – 2,5 ore Piscine per il tempo libero con una profondità superiore a 1,5 m.
  • 2,5 ore – 3 ore Piscine pubbliche tradizionali fino a 25 m di lunghezza e con fondo di 1 m nell’estremità più bassa.
  • 3 – 4 ore Piscine olimpioniche con una lunghezza di 50 m.
  • 4 – 8 ore Piscine per tuffi

Le piscine di Hotel e Centri Benessere potrebbero avere un tempo di ricircolo superiore rispetto a una piscina pubblica o a una piscina per il tempo libero se vi sono delle restrizioni rigide legate al numero di bagnanti e ai tempi di utilizzo.

E’ importante essere a conoscenza del numero massimo consentito di bagnanti contemporaneamente presenti in vasca e gli operatori all’entrata devono esigere il rispetto di tale regola. Allo stesso modo, le piscine delle scuole potrebbero essere state progettate per avere dei periodi di pausa tra le lezioni.

Diluizione

I processi di disinfezione e di filtrazione non sono sufficienti per eliminare tutti gli agenti inquinanti presenti nell’acqua, per questo si consiglia un programma di diluizione dell’acqua della piscina che utilizzi acqua pulita, in modo tale da ridurre l’accumulo sia degli inquinanti provenienti dai bagnanti, sia dei sottoprodotti creatisi nel processo di disinfezione.

Per certi versi, la diluizione è messa in atto dalla mera natura dell’operazione di contro-lavaggio del filtro, dove l’acqua in defluizione deve essere sostituita. Purtroppo però, ciò non avviene con una frequenza tale da mantenere la concentrazione di inquinanti indesiderati a livelli accettabili.

Alcuni inquinanti possono essere ridotti solo mediante diluizione: ad esempio, le clorammine organiche (come la creatina di cloro) non possono essere distrutte dagli agenti chimici.

Indicativamente è necessario considerare un volume di 30 litri al giorno per ogni bagnante nelle piscine pubbliche, al fine di garantire una presenza minore di inquinanti e per ridurre di conseguenza l’impiego di trattamenti chimici.

Flocculazione

I colloidali o i materiali finemente sospesi potrebbero non rimanere intrappolati nel letto filtrante e continuare quindi a circolare nella piscina dando all’acqua un aspetto torbido e riducendo la visibilità ai ai bagnanti.
Questo problema si verifica più comunemente nelle piscine all’aperto, a causa dell’azione del vento e della pioggia, essendo l’acqua esposta ai detriti portati dal vento, come polvere, alghe, spore , terra e sabbia.
Al fine di rimuovere tali materiali finemente dispersi si rende necessario l’utilizzo di un flocculante, cioè di una sostanza chimica che viene aggiunta all’acqua della piscina per provocare il raggruppamento delle particelle in particelle più grandi (fiocchi), che assumono dimensioni sufficienti da poter essere catturate dal filtro ed eliminate quindi dall’acqua. Qui di seguito la lista di alcuni dei flocculanti più diffusi:

  • ALUM (solfato di alluminio)
  • PAC (policloruro di alluminio o idrossicloruro di alluminio)
  • PASS (solfosilicato di polialluminio)
  • ALLUMINATO DI SODIO
  • CLORURO FERRICO ESAIDRATO
  • SOLFATO FERRICO IDRATO

Dal punto di vista chimico si comportano tutti allo stesso modo, formando un precipitato gelatinoso per idrolisi.
I composti di alluminio operano al meglio con un pH compreso tra il 6,5 e il 7,2, ed i sali di ferro fra 6,5 e 7,5.
Tuttavia, i sali di ferro possono lasciare dei residui di ferro nell’acqua causando la formazione di macchie, perciò non sono molto utilizzati al momento.

I flocculanti più comunemente usati sono i polielettroliti come il PAC e il PASS.
Poiché la torbidità dell’acqua non filtrabile è generalmente provocata da particelle caricate negativamente, tali polielettroliti sono cationici ed attraggono le particelle, incrementando così le dimensioni del fiocco.

I polielettroliti cationici offrono anche altri vantaggi:

  • seguendo il dosaggio raccomandato, essi sono in grado di flocculare organismi viventi, come alghe e batteri, i quali altrimenti attraverserebbero il filtro, così come le cisti infettive di Cryptosporidium e Giardia, le quali sono piccole e resistenti alla disinfezione.
  • il fiocco che producono è duro e resistente alla disintegrazione causata dall’azione della pompa girevole.

Va sottolineato che i flocculanti devono essere usati correttamente, seguendo i dosaggi raccomandati. A tale scopo, l’utilizzo di una pompa dosatrice rappresenta la soluzione migliore. Si raccomanda di seguire le istruzioni dei fornitori.

Filtrazione

Lo scopo principale del filtro è quello di rimuovere il particolato e i detriti dall’acqua per preservarne la chiarezza. La filtrazione consente di eliminare solidi sospesi fino ad arrivare a particelle dell’ordine di sub micron, mentre non è efficace nella rimozione di sali disciolti e di microrganismi.
Il materiale da tempo maggiormente utilizzato per i filtri è la sabbia, la quale resta tuttora la preferita tra i progettatori di grandi piscine per l’esperienza maturata nel corso di oltre 100 anni.

Esistono poi altri tipi di filtri:

Il filtro a cartuccia è un’unità autonoma realizzata con un tessuto sintetico come ad esempio il poliestere “spunbond” e caratterizzata da una struttura a ventaglio disposta all’interno di un cilindro, che consente di disporre di un’ampia superficie di filtrazione in uno spazio molto ridotto.
Questo tipo di filtro è usato di solito solo nelle piscine di piccole dimensioni.

Nei filtri a sabbia e nei filtri a zeoliti, l’acqua attraversa i materiali sotto pressione.
Passando attraverso materiali taglienti, le piccole particelle e i detriti si depositano nelle fessure a partire dagli strati superiori.

Attualmente la zeolite si sta diffondendo maggiormente rispetto alla sabbia, grazie alla sua capacità di assorbire ammoniaca e di garantire un buon grado di chiarezza all’acqua, permettendo inoltre di alleggerire i costi legati all’acquisto di prodotti chimici.

Nei filtri a diatomee si verifica un processo di filtrazione per gravità, per pressione o sottovuoto. I sacchetti a rete vengono disposti in un recipiente sotto pressione, le diatomee fossili vengono inserite nel sistema e si distribuiscono sulla rete. Successivamente, l’acqua passa attraverso la rete impregnata raccogliendo in tal modo i detriti.

Il materiale dei filtri a dolomite produce una reazione alcalina con l’acqua della piscina ed è utilizzato per stabilizzare il pH, in modo particolare quando si usa il gas cloro come disinfettante.

Infatti, la sua composizione contribuisce alla formazione di bicarbonati di calcio e di magnesio nell’acqua incrementandone la durezza e contribuendo alla stabilizzazione del pH. Tale processo consuma lentamente il materiale dolomitico, rendendo necessario il ripristino del livello all’interno del filtro.

La profondità dovrà essere di circa 40 cm oltre lo strato di sabbia. Se nel filtro è presente materiale dolomitico si raccomanda di non utilizzare ipoclorito in piscina. Un altro dei vantaggi nell’utilizzo di questo materiale filtrante è la sua capacità di filtrare il ferro e il manganese presenti nell’acqua